Welgedacht Reserve, 3 novembre

dscn0892Ci muoviamo alle 8:00 per andare a fare il check degli animali, arrivati nella zona dei recinti, entriamo in uno di quelli delle iene. Queste iene sono di un altra razza rispetto a quelle più diffuse e conosciute. Sono più piccole, hanno una colorazione a strisce invece che a macchie, hanno le orecchie a punta invece che arrotondate, e hanno il muso più appuntito. Sembrano dei grossi cani dal pelo lungo. Dei brutti cani.

Come entriamo nel recinto, le iene, impaurite, si allontanano. Camminiamo lentamente fino al centro della zona e poi ci sediamo per terra per mostrare che non abbiamo intenzioni minacciose. Dopo un po’ le due iene, facendo un lungo giro, si avvicinano al nostro gruppo per osservarci. Poi, non so se impaurite o non interessate, si allontanano andandosi a nascondere nella vegetazione.

dscn0662Rimaniamo circa una mezz’oretta seduti per terra mentre le iene ci osservavano da lontano, poi, visto che non hanno intenzione di avvicinarsi, andiamo via. Passiamo il resto del tempo a fare foto ai leoni nei recinti. Questa volta, un po’ per il cielo nuvoloso, un po’ per il venticello fresco (freddo) che soffia, i leoni sono tranquilli e rilassati. Rimangono a lungo in pace a farsi fotografare, godendosi il fresco. Alla fine rientriamo al campo base, ci cambiamo e ci prepariamo perché alle 12:00 si parte per Mongena.

La riserva dove siamo noi, Welgedacht, è una parte di una riserva più grande chiamata Dinokeng, e si trova ad una delle estremità. All’estremità opposta c’è un altra parte che si chiama Mongena, molto più turistica e commerciale. All’interno della riserva Dinokeng non ci sono recinzioni o altri tipi di barriere che impediscano agli animali di andare da una parte all’altra. Nonostante questo, la maggior parte degli animali si trovano dalla parte dove c’è Mongena. Non si sa perché stiano quasi tutti lì, evidentemente a loro piace di più. Quindi andremo a Mongena, dove faremo un game drive, un giro per la riserva su uno dei loro fuoristrada, che ci permetterà di vedere e incontrare animali che di solito qui non vediamo.

dscn0664Lasciamo la nostra riserva, e dopo diversi chilometri di strada sterrata arriviamo a Mongena. La tenuta è impressionante, prato verde all’inglese, belle costruzioni in legno, lodge per turisti. Si vede che è un posto costoso.

Per prima cosa pranziamo al ristorante della struttura, elegante e sofisticato. I piatti, preparati con cura, mescolano in maniera inconsueta ingredienti dai sapori apparentemente contrastanti. Abbinano così filetto di manzo con fettine di formaggio e marmellata di fragole, accompagnato da purea di patate. Il tutto estremamente buono e interessante.

Nonostante i miei timori iniziali sul costo, alla fine il pasto si è rivelato più economico del previsto; in un ristorante italiano di pari livello, con lo stesso tipo di ricercatezza nella preparazione dei piatti, avremmo speso almeno 70-80 euro. Qui, compresa una mancia molto generosa, ho lasciato 300 rand, poco più di 25 euro. Terminato il pranzo, dopo una breve attesa, partiamo per il game drive.

dscn0773Il game drive è a pagamento, non importa che lavoriamo come volontari nell’altra riserva, questa è un’altra cosa. Paghiamo 200 rand e una volta saliti sui loro grossi fuoristrada da dodici posti iniziamo il giro per la riserva. All’inizio è interessante, ma senza grosse emozioni, incontriamo e facciamo foto a giraffe, kudu, impala, niente che non sia già stato fatto. Poi incontriamo un gruppo di elefanti, e le cose cambiano completamente.

Vediamo questi elefanti tra la vegetazione e, seguendo la strada, ci avviciniamo per fare delle foto. Quando gli elefanti decidono di attraversare la strada, ce li troviamo davanti a distanza molto ravvicinata. Il problema è che una parte del branco ha seguito un altro percorso e si trova dietro di noi. Ci troviamo così bloccati in mezzo a questi elefanti che mostrano di non gradire affatto la nostra presenza. In più riprese quelli più grossi si avvicinano minacciosi in atteggiamento di carica per farci andare via. Ma non possiamo muoverci in nessuna direzione. Sono momenti di grande tensione e di dodici persone in auto, compresi i ranger locali che ci accompagnano, non si sente un fiato. Alla fine, approfittando di un piccolo varco che si è creato, riusciamo ad uscire senza incidenti, inseguiti per un breve tratto dagli elefanti, ancora arrabbiati.

Poco dopo, una breve sosta per uno spuntino e una birra, e poi finiamo il giro. Ci rimettiamo in strada verso il campo base che è già buio e comincia il freddo, e dopo una mezz’oretta di strada siamo alla base. Doccia, due chiacchiere e poi a dormire. Niente cena, ma con tutto quello che abbiamo mangiato a pranzo, non è un problema. E’ stata una domenica molto interessante.

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