Welgedacht Reserve, 4 novembre

dscn0660Lunedì, giorno di partenze e di arrivi. A colazione mi informano che devo fare spazio in stanza perché è in arrivo un’altra persona. La cosa non mi rende particolarmente felice, ma del resto non posso pretendere di avere la stanza tutta per me. Quindi mi adatto e faccio spazio.

In mattinata per prima cosa facciamo il check degli animali, molti leoni sono rimasti senza acqua, per cui con alcuni barili mettiamo acqua nelle vasche dei recinti. I barili non sono tanti, e anche se sono grandi, ce ne vogliono almeno un paio per ogni recinto. Per prendere acqua sono necessari vari viaggi da una zona con un pozzo.

La zona con i recinti ha una serie di tubi con rubinetti posti in corrispondenza di ciascuna delle costruzioni in muratura. Purtroppo l’impianto idrico non è mai stato completato, e l’acqua non arriva. Non ho capito bene il motivo, ma a quanto pare ci sono stati una serie di problemi che hanno impedito il completamento dell’opera. E’ un peccato perché la mancanza di acqua ai recinti costringe i volontari e i ranger ad un lavoro extra, facendo perdere un sacco di tempo che potrebbe essere speso in altre attività. Ogni tanto torno sull’argomento, sembra che i lavori di completamento della rete idrica siano ripresi e, anche se lentamente, stiano andando avanti. Si può sperare per il futuro.

dscn0899Data acqua agli animali, lasciamo la zona dei recinti per una nuova attività. Andiamo nella zona dove eravamo stati a vedere il tramonto a raccogliere alcune reti con filo spinato arrotolate, piuttosto vecchie e arrugginite. Evidentemente erano vecchie recinzioni poste sul confine della riserva, che nel frattempo si è ingrandita includendo lo spazio vicino. Le vecchie reti con filo spinato erano state tolte e arrotolate, ma per qualche motivo lasciate sul posto. E’ arrivato il momento di portarle via.

Facciamo pulizia rimuovendo questi rotoli e caricandoli sul rimorchio attaccato alla nostra auto. Utilizzo dei guanti da lavoro che mi hanno dato, e presto particolare attenzione a non graffiarmi col filo spinato. Il motivo di tanta cautela è che non so se l’antitetanica fatta qualche tempo fa sia ancora valida. Non ricordo quale sia il tempo di scadenza di questo tipo di vaccini. Pensandoci bene, avrei dovuto preoccuparmi di questa cosa prima della partenza. Finito di caricare le matasse di filo spinato, torniamo al campo base per pranzo. Sulla strada di ritorno oltre ai soliti impala, kudu e waterbok avvistiamo a distanza abbastanza ravvicinata delle zebre e uno struzzo, che ovviamente fuggono via.

dscn2004Per pranzo, vista la giornata assolatissima e particolarmente calda, mangio solamente un pomodoro, dei pezzi di carote crudi e una fetta di pane. Poi, visto che Ian deve andare all’aeroporto per accompagnare Vanessa e Enric che vanno via, e prendere i nuovi arrivati, gli consegno la mia lista della spesa.

La cosa funziona così, qui non c’è uno spaccio per prendere bevande, alcolici o altre cose che possono servire, bisogna prenderle al supermercato fuori di qui. Così ogni lunedì, quando si accompagna chi parte, e si prende chi arriva, ognuno dà la propria lista della spesa (e i soldi necessari) al ranger che va in aeroporto, e lui al ritorno fa la spesa per tutti. Nel mio caso ho ritenuto che le due bottiglie di vino prese lunedì scorso non siano sufficienti per tutte e quattro le settimane, quindi ne ho segnate altre due. Altra cosa che mi farebbe comodo è della birra, da bere fresca a fine giornata. E infine, visto che all’ora di pranzo fa sempre caldissimo e mangio leggero, mi piacerebbe avere del succo d’ananas. Consegno la mia lista della spesa a Ian, con i soldi che reputo necessari.

dscn1802Dopo pranzo salutiamo Vanessa e Enric che sono in partenza e andiamo al solito casotto in costruzione (la visitor house). Nel frattempo qualcuno ha dato una seconda mano di pittura al soffitto e quello che resta da fare è pulire il pavimento dalle macchie di vernice. Passiamo la prima parte del pomeriggio togliendo le macchie di vernice dal pavimento con delle spazzole di ferro, mentre guardo i due bellissimi leopardi neri del recinto adiacente, Duke e Kahn. Tra l’altro saputo oggi che fino a poco tempo fa era possibile entrare nel recinto di questi leopardi neri, ma ora che sono cresciuti non si fa più perché sono diventati troppo aggressivi. Hanno attaccato, mordendo e graffiando, uno dei ranger, che poi ho scoperto essere Lozanne. Dopo questa aggressione hanno deciso di interrompere le visite all’interno del recinto. Devo dire che ci sono rimasto malissimo, mi sarebbe piaciuto tantissimo farlo.

Terminato il lavoro di pulizia del pavimento, andiamo a dare da mangiare a Napoleon e Tau, due vecchi leoni di 15-16 anni che necessitano di integratori con vitamine e minerali mischiati alla carne che mangiano. Questi vecchi leoni ormai lenti e con i denti storti, lasciati liberi, sarebbero morti da tanto tempo. Infine torniamo alla base.

Tornati alla base, visto che è ancora presto faccio un salto nel recinto degli sciacalli, come l’altra volta corrono a nascondersi nella parte opposta. Anche se mi siedo immobile per più di mezz’ora, non fanno il minimo tentativo di avvicinarsi. Hanno troppa paura. Ci riproverò nei prossimi giorni. In serata due nuovi arrivi:

  • Michael, che dorme nella mia stanza, dalla Svizzera.
  • Tash (Natasha) dall’Australia.

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