Kevin Richardson
Kevin Richardson, noto anche come “l’uomo che sussurra ai leoni” (the Lion Whisperer) è un famoso zoologo che da anni lavora e interagisce con i leoni. Ha svolto approfondite ricerche e documentari sugli animali nativi dell’Africa, ha scritto libri e prodotto film. La sua profonda conoscenza dei leoni gli ha permesso di sviluppare col tempo un rapporto con gli animali che gli consente di avvicinarli e interagire con loro senza alcun pericolo.
Ma è veramente così disinvolto quando si trova vicino ad un leone?
La risposta è, si. Ho avuto modo di passare quattro settimane, lavorando come volontario nella sua riserva, la Welgedacht Game Reserve in Sudafrica, vicino Johannesburg. E ho avuto modo di conoscerlo e vederlo personalmente mentre incontrava iene e leoni, che gli correvano incontro felicissimi per la sua presenza.
Ma come ha fatto Kevin a sviluppare un rapporto, considerato unico, con animali universalmente considerati pericolosi?
Stabilendo con loro, un rapporto basato sull’amore e sul rispetto. Come raccontava lui stesso, durante i periodici incontri con noi volontari, è importante stabilire con gli animali un rapporto di fiducia, evitando sempre qualsiasi tipo di violenza, sia fisica sia psicologica. Il rapporto va costruito fin da quando gli animali sono cuccioli.
Secondo Kevin stabilire un rapporto di dominazione, basato sulla paura o sulla violenza è sbagliato, perché metterà un leone nelle condizioni di ribellarsi appena possibile. Utilizzare un bastone o una sedia per tenere buono e a distanza un cucciolo può funzionare finché è piccolo. Appena i rapporti di forza si invertono (e con la velocità con cui cresce un leone questo avverrà abbastanza presto), questo non sarà più efficace e ci si troverà in una situazione di pericolo. Anche la violenza psicologica e verbale sono assolutamente da evitare. Sempre.
Kevin, col suo approccio di amore e fiducia, è andato contro a tutte le regole e idee conosciute su come rapportarsi con questo tipo di animali. E i risultati gli hanno dato ragione. Il rapporto di rispetto che è riuscito a stabilire con questi animali, consente a Kevin di stare a stretto contatto con leoni, iene e leopardi che lo trattano come uno di loro.
Ovviamente gli incidenti non sono mancati. Sia per quanto riguarda i graffi, che comunque possono sempre capitare, sia per quanto riguarda le dimostrazioni di affetto. Quando un leone di 250 Kg ti salta addosso perché vuole giocare, o semplicemente perché è contento di vederti, può capitare che ti faccia male. Comunque Kevin, col tempo, ha imparato a fronteggiare anche questi slanci di entusiasmo.
Ma come è Kevin Richardson dal vivo?
Gli piace parlare e stare al centro dell’attenzione. Del resto se non fosse stato così probabilmente non sarebbe riuscito a costruire tutto questo. Oltre che con i leoni, gli piace stare con la gente e scherzare. Su questo non c’è dubbio, gli piace molto scherzare e fare battute, è divertente stare in sua compagnia. Oltre a questo gli piace raccontare storie che riguardano i leoni. A parte una piccola discussione riguardante la possibilità di incontrare un leopardo, è facile essere d’accordo con quello che dice e quello che fa. Bisogna dire che il suo scopo è, ed è sempre stato, il benessere dei leoni. E tutte le sue azioni hanno questo fine. Ormai è un personaggio pubblico e Kevin utilizza il suo nome e la sua notorietà per portare avanti la sua missione.
La missione di Kevin Richardson è quella di combattere la caccia ai leoni, tuttora legale in Sudafrica, responsabile ogni anno della morte di migliaia di esemplari. Non è una cosa facile perché dietro c’è un giro di affari di molti milioni di dollari. Si spera che col tempo si incomincino a vedere dei risultati.
Kevin è riuscito a creare una piccola isola, la sua riserva, da cui diffondere il suo messaggio.
Ma, cosa fa normalmente Kevin Richardson nella sua riserva?
Ovviamente si occupa dei leoni. Anche se non riesce a vederli tutti i giorni si tiene costantemente informato su come stanno, cosa mangiano, quanto mangiano… Si occupa dell’infrastruttura come l’approvvigionamento di carne e i lavori di miglioramento. E si occupa dei volontari, cercando di incontrarli almeno una volta a settimana, e organizzando le passeggiate con i leoni. Oltre a questo ci sono sicuramente un’altra serie di attività che come volontario non ho avuto modo di conoscere o di vedere.
Se qualcuno volesse andare come volontario nella sua riserva (e consiglio di farlo perché si tratta di un’esperienza indimenticabile), può chiedere informazioni su come fare sul suo sito:
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