Welgedacht Reserve, 18 novembre

dscn1781Sveglia alle 6:30 e colazione alle 7:00. Oggi salutiamo Michael e Tash che, avendo finito le due settimane, vanno via. In fondo un poco mi dispiace che vada via Michael, è vero che mi lascia la stanza libera, ma in fondo ci andavo d’accordo. La partenza di Tash invece mi dispiace molto, tra tutti i volontari era quella con cui ero maggiormente in sintonia e con cui parlavo di più.

In ogni caso the show must go on, quindi ci prepariamo per andare a fare il check degli animali e alcuni test. Serve un volontario che aiuti Daka a preparare le casse con il cibo per domani. Inizialmente si propone Arnaud, poi ha degli scrupoli e ci ripensa. Mi faccio avanti io, volevo andare a fare un altro po’ di foto ai leoni e ai leopardi, ma in fondo è anche importante soddisfare il serial killer che è in me con un po’ di sana macelleria. Ormai sono tre settimane che mi trovo qui, e forse è il caso di fare qualche considerazione su questa attività, con qualche dettaglio.

Andare a lavorare come volontari nella riserva di Kevin Richardson significa voler stare vicino a leoni, iene e leopardi e prendersi cura di essi. Considerando che gli animali sono tutti adulti e non ci si può avvicinare perché sono pericolosi, prendersi cura di essi significa aiutare nella pulizia dei recinti e dargli da mangiare.

dscn1797Per quanto riguarda la pulizia dei recinti il discorso è semplice, si tratta di spalare merda. Nel senso letterale della parola. Può non essere bello, può non essere divertente, ma gli animali hanno bisogno di vivere in un posto pulito e bisogna farlo.

Per quanto riguarda il dargli da mangiare la faccenda è più articolata, si va dal preparare le porzioni di cibo al dare al singolo animale la sua porzione.

Ora, una piccola considerazione. Leoni, iene e leopardi sono animali carnivori, e sono tutti grossi. Quindi non gli si può dare da mangiare croccantini e polpette come si fa con un cane o con un gatto. Questi animali mangiano grossi pezzi di carne, che altro non sono che pezzi di altri animali, per la maggior parte mucche o cavalli. Quando quindi si dà da mangiare agli animali di un recinto, per esempio dei leoni, si prende la cassa con le porzioni a loro destinate, e si dà ad ognuno di essi la porzione che può essere una testa, un pezzo di gamba o un’altra parte. Se ci si impressiona a toccare con le mani un pezzo di un animale morto, o non ci si vuole sporcare le mani di sangue è possibile utilizzare dei guanti di lattice messi a disposizione.

dscn2009Dal prendere un pezzo di un animale morto al fare a pezzi un animale morto il passo è breve. Quando ti inviano il programma delle attività previste per i volontari ti informano che tra i vari compiti c’è anche quello di scuoiare e fare a pezzi gli animali per preparare il cibo. Ti dicono che non è obbligatorio farlo, visto che questa attività può disturbare qualcuno, però consigliano comunque di provarci per avere una esperienza completa. E devo dire che il passo è veramente breve. Oltre al sottoscritto, tutti i volontari che ho visto, nell’arco di tre settimane, sono passati da un iniziale perplessità al fare a pezzi un animale senza problemi.

Solo un ultima precisazione, non abbiamo mai ucciso o visto uccidere alcun animale. Tutti gli animali che arrivavano per essere fatti a pezzi erano già morti. Alcuni erano stati uccisi da qualche predatore o qualche altro animale, e in genere arrivavano con la pancia squarciata e già parzialmente mangiati. Altri, come alcuni cavalli da corsa, venivano uccisi perché non più utili e arrivavano con un buco in testa. Altri, come è capitato con un cucciolo di giraffa, venivano semplicemente trovati morti, senza nessuna causa apparente. In ogni caso erano tutti animali morti, per una ragione o l’altra, che venivano donati e utilizzati per far mangiare i leoni.

Tornando all’attività di oggi, la preparazione della carne viene fatta molto velocemente perché è Daka a tagliare e a pesare i vari pezzi di carne, io mi limito a metterli nelle casse. Finita la preparazione delle casse, e data una ripulita, la mia voglia di tagliare viene comunque soddisfatta perché bisogna preparare i pezzettini di carne per richiamare i leoni. Passo così il resto della mattinata a fare a cubetti la gamba di un cavallo. Direi che la mia voglia di tagliare è stata più che soddisfatta. Finito, puliamo, poi sono libero. Dopo la doccia relax mentre aspetto il ritorno degli altri per il pranzo.

dscn2424Nel pomeriggio per prima cosa andiamo a dare da mangiare a Napoleon e agli altri leoni anziani che necessitano di mangiare tre volte alla settimana invece che due. Approfittiamo anche per portare acqua alle iene che stanno nella zona sud. Avendo visto uno dei leopardi neri (Duke o Kahn) su un albero chiedo il permesso di recarmi dall’altra parte del recinto per fare una foto. Arrivato dall’altra parte, il leopardo è già sceso, ma l’altro, probabilmente Duke, mi ha visto e, credendo che io sia all’interno del suo recinto, arriva a tutta velocità per attaccarmi. Alla fine, passata la vegetazione che ci separa, arriva a tutta velocità, rendendosi conto solo alla fine che mi trovo dall’altra parte delle rete. Il suo sguardo è piuttosto perplesso, come dire “ah, ma sei dall’altra parte”.

In questo momento mi rendo conto che questi due leopardi sono pericolosi come mi hanno detto sin dall’inizio. Anzi, ripensando a come Nikita, l’altro mio leopardo nero preferito, ha reagito di fronte ad una aggressione di Coal (che è il doppio di lei), mi rendo conto che tutti i leopardi neri ospiti di questa struttura sono estremamente pericolosi.

In serata nuovo arrivo, una signora americana (asiatica) di nome Helen che si ferma per una settimana. Per cena, contrariamente al solito menu, ci sono delle lasagne. Le ha preparate Marta, ed essendo io italiano, è molto interessata alla mia opinione. Non sono come quelle che mangio a casa, ma sono comunque molto buone. Considerando poi gli ingredienti e gli strumenti a disposizione per la preparazione, mi sembra impossibile ottenere un risultato migliore. Brava Marta.

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