Welgedacht Reserve, 10 novembre

dscn0578Dopo colazione incominciamo la giornata con il check degli animali. La zona dei recinti è circondata da serie di fili metallici, distanziati in altezza, come a formare un muro. Per protezione c’è una seconda serie di fili, leggermente distanziati dai primi, dove passa la corrente elettrica. I fili con la corrente sono posizionati dalla parte esterna, e servono per impedire l’accesso da parte di ospiti indesiderati. Oggi, sul confine tra la zona nord e la zona sud dei recinti c’è un corto circuito.

Ce ne accorgiamo perché ad intervalli di tempo si sente lo schiocco della corrente elettrica che scarica a terra. Cerchiamo la causa e quando la individuiamo corriamo all’esterno della zona dei recinti. Si tratta di una tartaruga che è rimasta incastrata nella recinzione del lato esterno e sta continuando a prendere scariche elettriche. Data la sua posizione non è raggiungibile dal punto in cui siamo, bisogna fare il giro e raggiungerla da fuori. La corsa si rende necessaria per toglierla prima possibile da quella scomoda posizione, anche se, poverina, chissà da quante ore sta prendendo scariche elettriche. Raggiunta la tartaruga e liberata, questa si allontana lentamente dalle recinzioni. Anche se non è particolarmente espressiva sembra stare bene.

dscn0540Risolto il problema della tartaruga torniamo al nostro compito, ossia il check degli animali, e dare acqua ai recinti. Le iene sembrano non averne bisogno, ne hanno ancora. I leoni, che evidentemente bevono di più, l’hanno finita quasi tutti. Diamo acqua anche ai leopardi neri e ho modo di fermarmi qualche momento presso il mio preferito, Kahn.

Infine andiamo a sederci all’interno del recinto delle iene a strisce che anche questa volta sembrano piuttosto intimorite dalla nostra presenza, e si tengono lontane. Dovrebbe essere un momento importante. Siamo al fine della settimana. Per chi è arrivato lunedì siamo alla fine della prima settimana di lavoro, e finalmente si ottiene la possibilità di entrare in un recinto con gli animali e avere un incontro ravvicinato. Purtroppo le iene sono molto impaurite e si tengono a distanza. Dopo circa una mezz’ora in cui c’è stato solo un timido tentativo di avvicinarsi al nostro gruppo, torniamo al campo base per prepararci ad andare a Mongena.

dscn1068Alle 12:00 si parte per Mongena. Arrivati sul posto per prima cosa andiamo al ristorante. Come antipasto ordino il “trio dello chef”, buono, ma in fondo niente di speciale. Arrivati alla scelta del piatto principale, visto che mi piace assaggiare tutto e provare cose nuove, scelgo qualcosa che difficilmente mangio in Italia, una bistecca di struzzo. La preparazione del piatto consiste in due o tre bistecchine di struzzo appoggiate su una mattonella di polenta, riccamente condite. Forse la polenta non era la cosa più indicata, avrei preferito un contorno con patate, ma anche così è andata bene. Lo struzzo invece è stato proprio buono, da riprendere sicuramente. Come sapore mi sarei aspettato qualcosa simile al pollo, invece è molto più simile alla carne rossa che a quella del pollo o tacchino. Per finire solito dessert al cioccolato che mi era tanto piaciuto la volta precedente.

Finito il pranzo, per passare l’ora e mezza necessaria all’inizio del game drive, ci fermiamo nella zona del bar per giocare a biliardo. Facciamo due partite che forse sono state le più brutte partite della storia. Eravamo uno peggio dell’altro. Se non altro ci siamo divertiti.

dscn1126All’ora stabilita partiamo per il game drive, sul solito fuoristrada aperto da dodici posti. Il game drive risulta abbastanza normale, avvistiamo i soliti animali che si vedono in questi casi, impala, kudu, giraffe, gnu e qualche bufalo. Tutti animali piuttosto comuni che si incontrano facilmente. L’unico avvistamento importante è quello di un leone maschio, tranquillamente sdraiato per terra, che si gode il pomeriggio. Fermiamo l’auto, a distanza di sicurezza, e rimaniamo qualche minuto scattando foto e facendo filmati. Ad un certo punto il leone si alza e viene nella nostra direzione perché va a prendere gli avanzi del suo pranzo, un piccolo facocero. Noi ci troviamo esattamente sulla sua strada, a metà distanza tra lui e i resti del facocero, quindi ci affrettiamo a spostarci. Quando il leone raggiunge i resti del suo pranzo, andiamo via, lasciandolo mangiare in pace.

Più tardi avvistiamo alcuni elefanti che si muovono tra gli alberi, questa volta sono a distanza di sicurezza. Faccio qualche foto anche se le condizioni di luce non sono più quelle ottimali. Ormai siamo quasi al tramonto e si sta facendo buio. Finito il game drive, ormai col buio, torniamo al nostro campo base. Doccia e a letto. Senza cena. No, non è una punizione.

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