Great Rift parte 3

6 agosto

malawi nkhata bay pizzeria

Oggi sveglia tardi, dobbiamo essere pronti per le 7. Per la giornata è previsto solamente un giro in barca sul lago, e un bagno con un po’ di snorkeling per vedere i ciclidi, pesci colorati che vengono esportati negli acquari di tutto il mondo. Il cielo è piuttosto coperto e nuvoloso e decidiamo di rimandare la gita nel pomeriggio. La mattina faremo un salto giù in paese.

Il “giù” del paese è relativo, il paese, come il campeggio si trovano sulla riva del lago, però sono separati da un promontorio, per cui bisogna prima salire e poi riscendere. Quindi beccatevi il “giù” in paese. Poco prima del paese, ci fa sorridere un improbabile ristorante che offre nel menu pizza con verdure e pizza con manzo e curry. Foto.

Facciamo un giro per il mercato, non solo per comprare il necessario per pranzo/cena, ma anche per il gusto di guardare cosa c’è intorno. E’ il primo vero spaccato di vita africana; abbiamo tempo e possiamo girare con calma. Vediamo banchi con frutta e verdura, banchi con pesce ad essiccare tutto coperto di mosche (che schifo), banchi che vendono tessuti. C’è persino un banco che vende buste di plastica. Oltre alle buste di plastica, ci sono anche dei sacchi di iuta. Sono abbastanza grandi e sarebbero l’ideale per proteggere lo zaino dalla polvere durante gli spostamenti; ne prendo uno per l’equivalente malawiano di circa mezzo dollaro. Dopo aver comprato anche qualche ricordino in bancarelle per turisti, torniamo al campeggio per il pranzo.

Dopo pranzo ne approfitto per un bucato; tra le varie cose è meglio dare una lavata al pile usato, preso l’altro giorno. Nel frattempo la giornata è migliorata, sono scomparse le nuvole ed è uscito il sole. Partiamo con la gita in barca, ci siamo quasi tutti, mancano solo Stefano e Patrizia che, non amando le barche, hanno preferito rimanere al campeggio. Procediamo mantenendo la riva del lago alla nostra destra. Dalla spiaggetta con sabbia che abbiamo lasciato, la riva è diventata una parete ripida con tanti alberi.

zambia south luangwa eagle

Un fuori programma è costituito dalle aquile pescatrici, aquile con il corpo nero e la testa bianca che si nutrono di pesce. Il barcaiolo che ci accompagna guarda la parete con gli alberi alla ricerca di un aquila. Quando è sicuro di averne trovata una, ferma la barca, e richiama la sua attenzione con un fischietto; poi tira un pesce in acqua. L’aquila, evidentemente abituata al gioco, parte dall’albero dove si trovava, plana verso l’acqua vicino alla barca, afferra il pesce e lo riporta sull’albero per mangiarlo. Attendiamo qualche minuto che l’aquila finisca di mangiare e ripetiamo l’operazione. Per un totale di quattro volte.

Ripartiamo per raggiungere il posto dove fare il bagno e vedere i pesci. Raggiunto il luogo ci tuffiamo, l’acqua è calda, non come ai tropici, ma molto più che in Italia ad agosto. Si sta bene. Ci facciamo una lunga nuotata guardando i pesci, tutti molto colorati, e raggiungiamo una spiaggetta dove ci fermiamo per prendere un po’ di sole. La barca ci raggiunge sulla spiaggia.

Dopo circa un ora di sole sulla spiaggia, riprendiamo la barca e torniamo al campeggio. Ci facciamo una doccia, facciamo un giro in un villaggio vicino, prendiamo una birra ed è arrivata l’ora di preparare la cena.

Mentre taglio le cipolle riesco a darmi un’altra coltellata, su un altro dito. La situazione sta diventando imbarazzante. Sembra che non ho mai preso un coltello in mano. Prepariamo la pasta, questa volta tenendo il fuoco in posizione più riparata. Viene cotta bene ed è decisamente buona; dopo la lunga nuotata di oggi abbiamo anche una gran fame. Solito rum dopo cena e poi a dormire.

7 agosto

malawi nyika camping

Sveglia alle 5, con partenza alle 6. Facciamo colazione, smontiamo le tende, guardiamo il sorgere del sole sul lago, carichiamo i bagagli sul pulmino e partiamo. Destinazione Nyika National Park. Si tratta della tappa più temuta, saremo a 2100 metri di altitudine e durante la notte soffriremo sicuramente il freddo.

Il pile lavato ieri non si è ancora asciugato, evito di infilarlo nello zaino e lo metto, disteso, sulla pila di bagagli nel pulmino. Durante il viaggio la solita nuvola di polvere che ci riempirà il pulmino ricoprirà anche il giacchetto, asciugandolo completamente.

Arriviamo al Nyika, il più grosso parco del Malawi, con 3200 km2 di superficie, poco dopo pranzo e ci dirigiamo verso la zona del campeggio, il Chelinda Camp. Il camp è molto bello, tutto verde e leggermente in pendenza. Largo e con vari punti già predisposti per accendere il fuoco, è già in parte occupato da turisti tedeschi. Ci sistemiamo in una delle zone libere, con un punto-fuoco e montiamo le tende. Siamo all’interno di un parco con animali, dove è sicura la presenza di leopardi e iene. I leopardi sicuramente non si avvicineranno, le iene quasi sicuramente si faranno un giro nel campo durante la notte; più che mai è imperativa la regola di non portare cibo all’interno delle tende.

E’ ancora presto, manca ancora qualche ora al tramonto e facciamo una passeggiata verso il villaggio più in basso.

malawi nyika 1

Nel villaggio, con scuola e parti coltivate, c’è anche qualche antilope. Mi avvicino lentamente per scattare qualche foto. L’antilope, maschio, rimane fermo, fino all’ultimo indeciso se scappare o girarsi e darmi una cornata. Finito di scattare le foto mi allontano, liberando l’animale dall’indecisione.

Torniamo al campo col sole che sta tramontando e incominciamo a pensare alla cena. L’aria sta rinfrescando e qualcuno va a fare la doccia che racconta essere veramente bollente. Accendiamo il fuoco e decidiamo cosa preparare. Tra le varie scorte di cibo abbiamo anche delle minestre già pronte. Una scuola di pensiero afferma che sono particolarmente indicate perché sono molto calde. Altri, tra cui il sottoscritto, vorrebbero qualcosa di più sostanzioso. Alla fine vince la linea della minestra. Ne facciamo una quantità molto abbondante (era la scorta per due cene), e facciamo tutti il bis. Più volte.

Dopo cena, mentre la temperatura si va abbassando, ci si avvicina sempre di più al fuoco. L’unico problema è che la legna è leggermente fresca e fa parecchio fumo; e i continui cambi di direzione del vento ogni tanto affumicano qualcuno. La bottiglia di rum è d’obbligo, anche in questo caso facciamo tutti il bis, più volte. Alla fine non ne possiamo più del freddo e del fumo e decidiamo di ritirarci in tenda. Non sono neanche le 21. Per dormire mi metto addosso tutto quello che ho. Sembro l’omino della michelin.

Durante la notte, gli strilli di qualche animale, probabilmente ucciso da un predatore.

8 agosto

malawi nyika 2

Ci alziamo verso le 6, ma siamo già svegli da ore. Ha fatto veramente freddo e abbiamo dormito tutti malissimo. Ci era stato detto “fa freddo, ma è un freddo secco”. Non è vero, il telo esterno della tenda è completamente bagnato. E non ha piovuto.

Oggi è prevista una passeggiata nel parco, fino ad un punto panoramico. Il punto è abbastanza vicino, si trova a 12 km. Il programma è di fare un pezzo con il bus e poi continuare a piedi. Dopo un po, lungo la strada, ci troviamo di fronte ad un ponticello di legno malmesso. Il pulmino non può passare, da qui andremo a piedi. Mancano 8 km alla destinazione, poi dovremo tornare indietro. La passeggiata, leggermente in salita è su un terreno piuttosto regolare, non si fa troppa fatica. Leggermente più fastidioso è il vento, che è ancora freddo.

Raggiunta la destinazione, dove c’è una grande roccia su cui si può salire per osservare il panorama, ci fermiamo per una mezz’oretta. Facciamo qualche foto e ci riposiamo. Il ritorno è più agevole, in discesa e con l’aria ormai più calda. Tornati al campo smontiamo le tende, ormai asciutte, carichiamo i bagagli sul pulmino e partiamo.

malawi nyika 3

Solita strada sterrata e dissestata, ci sono un sacco di scossoni ma siamo tutti stanchissimi e dormiamo tutti, chi più chi meno. L’unica preoccupazione è il pulmino, le sospensioni ricominciano a fare rumore, probabilmente hanno di nuovo dei problemi. Speriamo reggano fino a domani.

Arrivati a Chitimba, sul lago Malawi, siamo di nuovo in basso, al caldo. Finalmente. Arriviamo al campeggio che è già buio (che novità), e visto che è pieno ci permettono di sistemarci sulla spiaggia del lago. Anche domani vedremo l’alba sul lago.

Dato il mio tipo particolare di tenda, sono ovviamente il primo a finire di montarla, così mi posso infilare subito nella doccia. Lunga e calda. Prepariamo la cena al buio, illuminando con le torce e mangiamo dell’ottima pasta con le birre del bar del campeggio. Dopo cena, sulla spiaggia, un bicchierino di liquore locale. Le scorte portate dall’Italia sono ormai finite.

9 agosto

tanzania road

Sveglia presto, oggi sono previsti 380 km, in buona parte su sterrato, e dobbiamo anche passare la frontiera con tutte le attese che di solito il transito comporta. Partiamo alle 6 e durante la strada i rumori alle sospensioni del bus si fanno sempre più insistenti.

Arriviamo alla frontiera, usciamo dal Malawi per entrare in Tanzania. E’ l’ultima uscita dal Malawi, per questo viaggio non ci torneremo più. Un po’ mi dispiace, abbiamo ancora tante cose da fare e da vedere, ma una parte del viaggio è conclusa.

Il passaggio di frontiera è leggermente più lungo dei precedenti, ci sono molte persone in fila e la burocrazia per il passaggio del pulmino è più lenta e complicata. Dopo la frontiera, il paesaggio cambia completamente, strada asfaltata (e bene), campi perfettamente coltivati e verdissimi.

Percorriamo qualche Km e poi ci fermiamo per pranzo, in breve ci troviamo circondati da bambini e persone che ci chiedono penne e soldi. La gente più semplice e meno abituata agli stranieri del Malawi incomincia già a mancarci.

Ripartiti, dopo qualche Km vediamo un grosso assembramento di gente, tutti, a loro modo, vestiti bene, con giacche, cravatte, vestiti più o meno eleganti. Incuriositi accostiamo e scendiamo per dare un occhiata. Salutiamo, giriamo tra la gente e facciamo qualche domanda. Veniamo a sapere che si tratta di un raduno annuale di Testimoni di Geova. Inizialmente intimoriti dalla nostra presenza, prendono un po’ alla volta confidenza e incominciano anche loro a fare domande. Alla fine arrivano a tirare fuori i loro opuscoli per cercare di convertirci! In particolare i bambini non ci lasciano più, come capiscono che abbiamo macchine digitali, ci circondano e vogliono essere fotografati per rivedersi nel display. Alla fine salutiamo e riprendiamo il nostro viaggio.

tanzania people

Arriviamo a Mbeya, la nostra destinazione, nel primo pomeriggio. Ci fermiamo all’ostello della gioventù che ci ospiterà e scarichiamo i bagagli. E’ arrivato il momento di salutare gli autisti del Malawi Vincent e “Gennaro” che ci hanno accompagnato fino adesso, tornano a casa. Il resto del viaggio lo faremo con altri mezzi. Sono visibilmente commossi, con noi si sono trovati bene e gli mancheremo. Anche loro ci mancheranno.

Ci dividiamo nelle camere, due per stanza, che sono senza bagno. I bagni comuni hanno solo acqua fredda. Qualcuno fa il bucato e/o doccia. Io mi limito al bucato, la doccia fredda, no. Nel pomeriggio arrivano i tre land rover che ci accompagneranno nei prossimi due giorni.

Ceniamo al ristorante “Il sombrero”. Particolare carino, sulla prenotazione hanno scritto “i bianchi”. La cena consiste in pollo (fritto o al curry), con contorno di riso e patate fritte. Molto buono, peccato per la birra, che è leggermente calda. Ritorno all’ostello attraverso le strade buie e giudicate dalla guida “pericolose per la presenza di malintenzionati”. Non ci è successo niente.

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